Sull'examiner è stato pubblicato un articolo interessante.E'una panoramica sulla figura del Vampiro nella letteratura prima che i libri della saga della Meyer diventassero un fenomeno mondiale del 21 secolo.
Da quando Twilight fu pubblicato la prima volta nel 2005, la saga romantica vampiro-lupesca di Stephenie Meyer ha lentamente ma sicuramente invaso la cultura Americana. I quattro libri e i seguenti adattamenti cinematografici hanno generato un fenomeno di culto seguito da ragazze e donne, la maggior parte delle quali credono che Edward Cullen sia il più sexy, il più carino e il più brillante vampiro di sempre. “Dimenticate le principesse! Io voglio essere un vampiro!” urlano le Twilighters, sbavando sulla trentaquattresima descrizione di Stephenie Meyer del petto di Edward freddo come la pietra e duro come il marmo.
Mentre non si può negare, data la popolarità della serie, che i vampiri di Twilight siano irresistibili, non c’è dubbio che ci sia un complesso e ricco cast di personaggi vampiri che hanno dei canoni pre-Twilight. Dato che da lungo tempo sono una fan dei vampiri, ho deciso di ricordare questi vampiri a tutti quelli che sono infatuati del mondo Twilight. Per fare questo, partirò da una serie di profili di alcuni grandi vampiri anteriori a Twilight.
Il primo ad essere sotto esame è Lord Byron.
Aspetta, direte voi. Lord Byron non è un poeta che viene studiato a scuola? E’ possibile. Lord Byron era un poeta Romantico, e non era, tecnicamente, un vampiro. Ma è stato probabilmente l’ispirazione del mito del vampiro moderno. Byron era, nelle parole della sua amante Lady Caroline Lamb, “pazzo, cattivo e pericoloso da conoscere”. Si aggirava nella scena sociale della Londra dei primi anni del 19° secolo, consumando torride relazioni e scandalizzando la società. Nessuno sapeva quanti e quali pettegolezzi su Byron fossero reali, ma, tra le altre cose, si diceva che bevesse vino da un cranio umano. Si presumeva anche che avesse una relazione con la sua sorellastra. Aveva i capelli scuri, era nostalgico, incline ad incantare donne (e uomini), ed era considerato un cattivo ragazzo.
Si possono notare molte analogie con il vampiro moderno.
Nell’estate del 1816, mentre si trovava in uno chalet in Svizzera con l’amico poeta Percy Shelley, Byron cominciò a scrivere una storia su un vampiro, che però abbandonò subito. Ma l’idea fu ripresa dal medico di Byron, John Polidori, che in quel periodo aveva litigato con il poeta. Polidori adatto l’idea per la sua storia, “Il Vampiro”, che parlava di un misterioso e decadente aristocratico chiamato Lord Ruthven, che vaga attraverso l’Europa predando giovani ed innocenti fanciulle. Alla fine della storia, viene rivelato che Lord Ruthven è effettivamente un vampiro. Gli storici sospettano che “Lord Ruthven” potrebbe essere Lord Byron in una non tanto sottile maschera letteraria (i nomi simili nel suono e le identiche personalità sono un grande punto in comune). E così Byron, cattivo ragazzo della scena sociale britannica, si guadagna il posto di primo vampiro nella letteratura inglese.
Il secondo vampiro di cui ci occupiamo è Dracula (a lato, la copertina originale della prima edizione). Non si possono discutere i classici, e Dracula di Bram Stoker è sicuramente un classico. Per quelli che conoscono il nome ma non la premessa, questa novella horror Vittoriana racconta la storia dell’astuto Conte Dracula che compra proprietà in Inghilterra al fine di imparare la cultura e sicuramente per bere il sangue di qualche inconsapevole donna Vittoriana. Quando Dracula dà la caccia alla nobildonna Lucy Westenra, i tre devoti corteggiatori della donna e la sua amica Mina Harker si uniscono al cacciatore di vampiri Abraham Van Helsing per sconfiggere il Conte.
Nel racconto, Dracula ha alcuni poteri che furono attribuiti ai vampiri nella letteratura del diciannovesimo secolo, ma questi sono stati eliminati dai canoni classici. Per esempio, può trasformarsi a piacimento in un lupo o un pipistrello, e può controllare il clima. Inoltre deve dormire nella sua terra natia durante il giorno (un problema che ha risolto portando una raccolta di bare piene di terra del suolo transilvano in Inghilterra). Può sparire a piacimento e trasformarsi in nebbia, e può essere ucciso solo da un paletto nel cuore o decapitandolo. In più, non come alcuni vampiri successivi, Dracula può uscire alla luce del sole. Però non ha alcun potere durante il giorno (nelle prime stesure del racconto di Stoker, Mina Harker si sente sia spaventata che stuzzicata quando incontra un Dracula brillante per le strade di Londra nel bel mezzo del giorno. Stoker ha successivamente scartato l’idea. No, sto scherzando. Dracula non ha mai brillato).
La prima edizione di Dracula apparve con una copertina gialla nel 1897. Secondo Elizabeth Miller, studiosa di Dracula, il libro era ben lungi dall’essere un best-seller quando venne pubblicato la prima volta. Ma in seguito, ha costantemente guadagnato popolarità e definito la nostra immagine del vampiro. Gli adattamenti cinematografici di Dracula che seguirono incrementarono la popolarità del Conte, specialmente da quando iniziò ad indossare il suo caratteristico mantello in varie versioni. Stoker mise in scena una rappresentazione di Dracula a Londra non molto tempo dopo la sua pubblicazione. I diritti teatrali e cinematografici vennero venduti a Hamilton Deane nel 1924 e alla Universal Picture nel 1930. Nel centinaio d’anni della sua pubblicazione, Dracula è stato rappresentato da innumerevoli mezzi di comunicazione, dai cereali per la prima colazione a Sesame Street.
Ma Dracula è molto più che una popolare icona culturale. Se leggete attentamente il libro, vedrete che Stoker ha fatto molte dichiarazioni sulla sessualità, la religione, e sulle ansie britanniche riguardo l’inversione della colonizzazione. Per esempio, il devoto seguace di Dracula, Renfield, un paziente psichiatrico, asserisce ripetutamente che Dracula “gli ha promesso la vita eterna”, in una parodia abbastanza evidente del Cristianesimo. Inoltre, le scene in cui Dracula obbliga Mina a bere il suo sangue e Arthur sostiene la neo-vampira Lucy sono piuttosto sessuali. In questo senso, come altri vampiri prima di lui, Dracula non è uno spirito demoniaco completamente lontano dagli usi della società umana; invece, in molti modi, assomiglia a noi. Una volta era umano. E’ solo diventato un succhiasangue non-morto, ora.
Ma cosa forse più importante, Dracula, come persona proveniente dall’Est con costumi differenti dai nostri, rappresenta l’Altro straniero che spaventa e affascina gli inglesi di fine Ottocento. Questo uso del vampiro come metafora nella politica non ha precedenti. Nella decade del 1880, durante la controversia irlandese, una serie di vignette apparve su Punch (l’equivalente vittoriano di Mad Magazine) mostrando un pipistrello vampiro irlandese che predava una vergine innocente.
E già nel 1732 un articolo chiamato “Vampiri Politici” apparve in Inghilterra, paragonando i politici ai pipistrelli assetati di sangue. L’uso del vampiro come simbolo continua nel mondo post-Dracula; nel secolo scorso, il vampiro ha rappresentato una metafora per una vasta varietà di problemi sociali. Oltre a rendere famoso il Conte Dracula, il racconto di Stoker imposta un precedente per questo uso del vampiro come metafora nella letteratura.
Trad.: Francy da TwilightItalia
Nessun commento:
Posta un commento